Le opportunita’ per le imprese nella Industria 4.0

Il rinnovo del parco macchine è agevolabile con il super-ammortamento del 140%, cumulabile con altre agevolazioni come per esempio la Sabatini. Gli investimenti a maggior «contenuto trasformativo» programmabili con il sistema di gestione di fabbrica o interconnessi alla rete di fornitura sono agevolabili con l’iper-ammortamento del 250%. È possibile accedere anche a contributi del 50% per le attività di ricerca e sviluppo svolte dall’impresa, oltre che ottenere una riduzione delle imposte generate dall’attività di R&S tramite il Patent box. Finanza di impresa a supporto degli investimenti, questo è «Industria 4.0».

Industria 4.0 nello specifico

Il concetto di «Industria 4.0» travalica la singola impresa, così come va oltre il singolo macchinario. L’innovazione 4.0 non sta nell’introdurre un macchinario all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma nel sapere combinare diverse tecnologie e in tal modo integrare il sistema di fabbrica e le filiere produttive in modo da renderle un sistema integrato e connesso, in cui macchine, persone e sistemi informativi collaborano fra loro per realizzare prodotti più intelligenti, servizi più intelligenti e ambienti di lavoro più intelligenti. Un’impresa 4.0 deve essere in condizione di variare la modalità di produzione coerentemente con le variazioni di domanda o di tipologia di prodotto, in una logica di modularità e ri-configurabilità continua.

Questo, nelle intenzioni del legislatore, ha impatti significativi in termini di sostenibilità, sicurezza del posto di lavoro, ottimizzazione dei consumi delle risorse energetiche e non energetiche, modelli di produzione di natura circolare per ridurre sfridi, scarti e rifiuti con produzioni a difettosità zero per favorire il riciclo o il riutilizzo dei materiali e delle materie prime seconde. L’ammodernamento del «parco beni strumentali» e la trasformazione tecnologica e digitale delle aziende manifatturiere italiane sono due obiettivi prioritari individuati dal Piano Industria 4.0. La crisi e la riduzione degli investimenti industriali negli ultimi dieci anni hanno portato da un lato a un’obsolescenza media più elevata rispetto a quella dei nostri competitor e dall’altro ad accumulare un ritardo nell’adozione delle tecnologie di frontiera.

Super-ammortamento o Iper-ammortamento

Sugli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017, oppure ordinati entro il 31 dicembre 2017 con consegna entro il 30 giugno 2018, le imprese possono ottenere il super-ammortamento o l’iper-ammortamento. La maggiorazione del 250% è riservata ai beni che sono funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave «Industria 4.0».

Devono essere beni a elevatissima tecnologia, capaciti di interconnettersi, e sono identificati nell’allegato A alla legge di Bilancio 2017. Per le imprese che beneficiano dell’iper-ammortamento, la legge prevede di far agevolare anche gli investimenti in determinati beni immateriali strumentali: software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni; il dettaglio dei beni immateriali ammissibili è elencato nell’allegato B alla legge di Bilancio 2017. L’agevolazione per i beni immateriali consiste nel super ammortamento, per i quali la legge di Bilancio 2017 ha riconosciuto una maggiorazione del 40% del costo di acquisizione. Esemplificando, per poter beneficiare dalla maggiorazione «rafforzata», i beni materiali e immateriali di cui ai predetti allegati A e B devono rispettare anche il requisito dell’«interconnessione» al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Oltre a questo, il sistema informatico di fabbrica deve esser in grado di caricare istruzioni ai macchinari sui quali l’impresa vuole ottenere l’iper-ammortamento del 250%. Il «flusso» dei dati deve essere identificabile dal sistema di gestione della produzione o dalla rete di fornitura. Un professionista terzo rispetto al fornitore del macchinario e all’impresa deve redigere una relazione che accompagna la perizia giurata. L’interconnessione effettiva del macchinario è il momento determinante che permette all’impresa di accedere al beneficio dell’iper-ammortamento del 250%. Fino a quel momento l’impresa può accedere solo al super-ammortamento del 140%.

La differenza di incentivo, considerando una tassazione del 24%, è la seguente. Un bene non agevolabile ammortizza il costo con un conseguente beneficio del 24% di Ires risparmiata da calcolare sul valore d’acquisto. L’impresa che acquista beni riconducibili al super-ammortamento ammortizza un importo superiore del 40% rispetto al valore d’acquisto.

Ne consegue che, rispetto all’investimento iniziale, risparmia imposte per un ulteriore 9,6%, portando il beneficio al 33,6%. Se il bene rientra invece in «Industria 4.0», grazie all’iper-ammortamento del 250% ha un benefico aggiuntivo del 26,4% rispetto al bene agevolato tramite il super-ammortamento, che lo porta a un beneficio aggiuntivo complessivo del 36% rispetto all’ammortamento ordinario e a un risparmio totale rispetto al prezzo di acquisto di ben il 60%. A questo, l’impresa può aggiungere gli altri benefici di Industria 4.0, come contributi alle attività di R&S in cui possono essere utilizzati gli stessi beni, finanza strutturata e altre agevolazioni.

La base di industria 4.0 è la digitalizzazione.

La digitalizzazione imprime una spinta ai processi di trasformazione, accelerandone i mutamenti evolutivi lungo alcune direttrici distintive:

– interconnessione:
ossia la capacità del bene di scambiare informazioni con sistemi interni o esterni. I primi sono identificati con il sistema gestionale, i sistemi di pianificazione, i sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto. I secondi sono quelli che dialogano con i sistemi dei clienti, dei fornitori, dei partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, con quelli di altri siti di produzione, con la supply chain. Questo che viene fatto per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute;

– virtualizzazione: una «copia virtuale» del sistema reale e/o dei suoi componenti è creata e aggiornata mediante i dati provenienti da opportuni sensori e per i quali l’impresa può prevedere l’evoluzione del comportamento mediante simulazioni. La combinazione tra componenti fisici come impianti e macchine di produzione dà origine al modello cyber-fisico che abilità modelli produttivi in cui si riducono i tempi e i costi del passaggio dalla fase di prototipazione a quella di produzione e dove il processo produttivo è in grado di essere simulato in ogni funzione e momento;

– decentralizzazione: i vari componenti cyber-fisici che compongono l’impianto produttivo dispongono di opportune strategie, per esempio per correggere derive di processi, in maniera autonoma e possono rivedere il proprio comportamento in presenza di anomalie;

– interazione da remoto: i dispositivi sono accessibili da remoto in modo da poter rilevare dati sul funzionamento o introdurre correttivi. Esempi tipici di funzioni abilitate sono quelle del monitoraggio e della manutenzione a distanza;

– elaborazioni e reazioni real time: sono dotati di funzioni che permettano di raccogliere in tempo reale i dati di processo e sono in grado di intraprendere le relative azioni/elaborazioni.

I vantaggi della quarta rivoluzione industriale

Alcuni dei vantaggi più evidenti della quarta rivoluzione industriale possono sintetizzarsi in una maggiore:

– Flessibilità attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala con importanti ricadute in termini di customizzazione;

– Velocità dalla fase di prototipazione alla produzione in serie attraverso tecnologie innovative che riducono i tempi di set up e accelerano i tempi di go-to-market;

– Produttività attraverso l’aumento della dinamica dei processi e una maggiore flessibilità operativa e di riconfigurazione dei sistemi, con conseguente riduzione di costi e sprechi, aumento della affidabilità dei sistemi produttivi e della qualità resa (riduzione di errori, difetti e fermi macchina);

– Integrazione delle filiere e catene di fornitura e subfornitura attraverso miglioramenti nei sistemi di approvvigionamento e nella logistica, più efficiente gestione del magazzino e degli ordini, ottimizzazione dei rapporti con i fornitori, anche in una chiave di minore conflittualità in ecosistemi aperti e collaborativi;

Sicurezza attraverso una migliore interazione e agilità di interfaccia uomo-macchina che rende possibile una significativa riduzione di errori e infortuni, un miglioramento della sicurezza e dell’ergonomia del luogo di lavoro. Sistemi di produzione che supportano e assistono gli operatori nello svolgimento delle loro mansioni portano a una riduzione dello stress lavoro-correlato e al superamento di alcuni limiti in termini di disponibilità di personale già adeguatamente formato, di invecchiamento della forza lavoro, di integrazione di lavoratori con disabilità ecc.;

– Sostenibilità attraverso una riduzione dei consumi energetici e dell’uso di materie prime, delle emissioni, con conseguente riduzione dell’impatto ambientale sull’intero ciclo di vita del prodotto;

Innovazione di prodotto grazie alle nuove tecnologie digitali che rendono possibile rivisitare in chiave smart molti prodotti e rivedere i modelli di servizio e di approccio al mercato.

Intesa Sanpaolo per il turismo 4.0 nel Veneto

All’incontro sono intervenuti Renzo Simonato, direttore regionale Triveneto Intesa Sanpaolo che ha delineato le strategie di supporto al sistema turistico da parte della banca, Ilaria Sangalli, direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo che ha presentato una ricerca sul tema “Valore e potenzialità del turismo nell’attuale scenario competitivo”, Mirko Lalli, founder e CEO Travel Appeal che ha parlato di “Data driven: come i dati cambiano il nostro comportamento, la comunicazione e la promozione turistica. Focus sulla reputazione delle strutture ricettive del territorio”.

Sono seguite poi le relazioni sul tema “Destination Italia: come creare una destinazione di successo” di: Marco Ficarra, co-founder & CEO Destination Italia, Giorgio Medina, product manager B2C Destination Italia, Emma Taveri CEO Destination Makers e Tommaso Peduzzi, Country Manager Trekksoft in Italia.
Dopo un breve intervallo si è tenuta la tavola rotonda “Esperienze sul territorio, tendenze e prospettive di crescita. L’impatto economico della filiera del turismo per lo sviluppo delle destinazioni sul territorio” a cui hanno preso parte: Fabrizio Alfano, direttore commerciale Imprese Triveneto Intesa Sanpaolo, François Droulers, presidente Sezione Turismo Confindustria Venezia Area Metropolitana Venezia Rovigo, Alessandro Rizzante, vice presidente Fidimpresa Fiditurismo Jesolo, Edi Sommariva, project manager Reti di Impresa Confcommercio e Matteo Pasqualotto, co-founder e marketing manager Veronality.

Dalla ricerca di Intesa Sanpaolo è emerso che l’Italia si classifica tra le prime cinque top destinations mondiali, grazie ad una crescita a due cifre dei turisti non residenti negli ultimi nove anni (+42,9% gli arrivi e + 31,1% le presenze).

A livello regionale, è il Veneto a rappresentare il principale attrattore turistico, con il 16% circa delle presenze totali di turisti in Italia (69,2 milioni su 427, nel 2017); percentuale che sale al 22% se consideriamo solo le presenze dei turisti non residenti (47,1 milioni in Veneto nel 2017, su 212 milioni in Italia), per un grado di internazionalizzazione che sfiora il 70%. Sono cresciute le presenze dei turisti provenienti dai paesi emergenti; più che raddoppiate quelle di cinesi e russi, che insieme sfiorano ormai i 2 milioni annui.

L’offerta turistica veneta si configura tra le più ricche di tematismi, che spaziano dal marino all’arte, dal lacuale al montano, abbracciando anche il termale e le tendenze più recenti, come il turismo enogastronomico o sportivo/green. Anche dal lato del ricettivo emerge un primato del Veneto, che da solo offre il 27% dei posti letto alberghieri disponibili sul territorio italiano, con un’incidenza degli hotel a stellaggio alto (4 e 5 stelle) che sfiora il 40%, circa due punti sopra il dato nazionale.Tuttavia, il potenziale turistico della regione risulta, ad oggi, sfruttato solo in parte. Nuove opportunità di sviluppo emergono, infatti, dall’offerta di pacchetti multi-tematici, nell’ottica di un turismo di tipo esperienziale che possa innalzare, al contempo, anche il grado di sostenibilità turistica delle mete d’arte più ambite, come Venezia. La Riviera del Brenta, che ospita il convegno odierno, rappresenta un esempio di offerta turistica complementare che, con la sua varietà di fattori d’attrattiva (patrimonio culturale, naturalistico e ricco calendario di eventi), può dar vita a un importante gioco di sinergie, qualora si spinga maggiormente sulla leva della visibilità, sia internazionale che nazionale, sfruttando le potenzialità offerte dal web.

Le maggiori potenzialità di crescita potranno riguardare le strutture in grado di allinearsi agli standard internazionali e arricchire la propria offerta.

A tale proposito sono stati illustrati i servizi che Intesa Sanpaolo mette a disposizione degli imprenditori turistici: dai finanziamenti per gli investimenti necessari alla crescita e all’operatività ordinaria, allo sviluppo del Programma Filiere per valorizzare la capacità di fare sistema e trarre benefici in termini di miglior accesso al credito grazie all’appartenenza ad una catena di valore che consente loro di essere indicate come strategiche per il Champion e quindi di beneficiare di migliori condizioni. Con lo stesso obiettivo c’è il nuovo Modello di Rating Qualitativo che valorizza anche gli elementi intangibili nel calcolo finale del merito di credito.

L’attenzione alla valorizzazione del comparto avviene anche grazie all’associazione a una valutazione “tradizionale” di un’analisi “industriale” per consentire ai nostri Gestori la piena valorizzazione degli elementi qualitativi, dei progetti delle imprese turistiche e dei loro contenuti gestionali. Il Gruppo Intesa Sanpaolo inoltre offre supporto specialistico su progetti complessi attraverso il Desk Turismo di Mediocredito Italiano e finanza straordinaria grazie sia a Mediocredito Italiano sia a Banca IMI, formazione per la valorizzazione del capitale umano come leva strategica fondamentale per le imprese turistiche, supporto nella gestione dei programmi di Welfare Aziendale attraverso l’erogazione di premi aziendali ai propri dipendenti sotto forma di beni e servizi, servizi non finanziari attraverso Intesa Sanpaolo Forvalue (ad es. per costruire nuovi ricavi, acquisire nuovi clienti, allearsi con altre realtà, abbattere i rischi e selezionare collaboratori).

L’accordo triennale di collaborazione con il MIBACT che mette a disposizione un plafond di 5 miliardi destinato alla predisposizione di un vero e proprio “Patto per il Turismo 4.0”.
Inoltre Intesa Sanpaolo partecipa a due iniziative imprenditoriali che mettono a disposizione piattaforme digitali per la promozione del territorio: Destination Italia, una online travel agency nata dalla partnership tra Lastminute.com e Intesa Sanpaolo con la mission di rendere prenotabile a un turista straniero l’esperienza di viaggio in italia, la destinazione turistica e culturale più desiderata al mondo secondo il “Country Brand Index”. La piattaforma www.destinationitalia.com serve sia i turisti stranieri che desiderano organizzare e prenotare direttamente i propri viaggi e le attività nei territori, sia i grandi tour operator internazionali alla ricerca di prodotto di qualità da offrire ai loro clienti più esigenti.

In particolare, i partner del progetto hanno illustrato il Destination Master Program, dedicato agli operatori turistici sul territorio che offrono esperienze, percorsi, attività, corsi, visite, ticketing, trasporto, noleggio, come anche rivolto alle associazioni turistiche e alle Destination Management Organization (DMO) delle singole località. Gli operatori affiliati, i cosiddetti “Destination Master”, potranno scegliere di operare a tre diversi livelli – Tech Master, Product Master e Storytelling Master, in funzione delle proprie esigenze – e già al primo livello potranno realizzare, con un modestissimo investimento, la prima esigenza di un operatore turistico: rendere digitale e prenotabile con un solo click la propria offerta, eventualmente appoggiandosi alle licenze di Destination Italia per poter gestire booking e transazioni. Destination Gusto, l’E-commerce di Intesa Sanpaolo a sostegno dei piccoli e medi artigiani della qualità agro-alimentare italiana per vendere online i loro prodotti di eccellenza. Entrambe le piattaforme vogliono valorizzare strategicamente tutta quella componente del patrimonio turistico italiano costituita dalla grande varietà dei territori e dall’enorme numero di attrazioni, che rendono l’Italia una destinazione unica: città d’arte, siti archeologici, musei, destinazioni marine e montane, laghi e colline, passando per i borghi per arrivare alla gastronomia, ai vini e al fashion shopping.

“Poiché il Veneto rappresenta il principale attrattore turistico, la sfida per la crescita di questa regione si gioca sulla capacità di creare valore in questo settore attraverso un’offerta integrata che punti sull’unicità dei nostri territori. – spiega Renzo Simonato, direttore regionale. – Dobbiamo far scoprire le nostre secret destination, valorizzando l’unicità del nostro territorio, non solo in termini di accoglienza ma anche attraverso le proposte agroalimentari, la cultura e il tempo libero. Intesa Sanpaolo crede fermamente che il turismo sia uno dei motori di crescita del nostro Paese nel medio-lungo periodo, per questo mette a disposizione soluzioni che consentano di estendere al turismo anche le opportunità offerte dal Piano Industria 4.0. Le imprese di questo settore sono oggetto di particolare valorizzazione nelle nostre valutazioni di merito creditizio e commerciale, dove teniamo in considerazione anche la coerenza dei loro progetti di sviluppo e la loro capacità di coinvolgere altri settori trainanti dell’economia dei territori.”

“Poter incontrare gli operatori del territorio veneto insieme a Intesa Sanpaolo è un privilegio e una straordinaria opportunità – dice Marco Ficarra CEO Destination Italia. – Insieme ai nostri partner, abbiamo messo a punto uno strumento tecnologicamente avanzato, in grado di relazionarsi sia con i singoli turisti sia con i grandi t.o. internazionali: intendiamo soddisfare i viaggiatori più esigenti con assistenza e servizi personalizzati in tutto il Paese, non solo sulle mete tradizionali. E per fare questo – conclude Ficarra – intendiamo includere nel nostro progetto il più alto numero di operatori italiani qualificati, gli unici in grado di raccontare l’Italia e l’Italian lifestyle, quello che tutto il mondo ci invidia”.

 

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