Giorno cinquantanove – Tre mesi per il futuro dell’Europa

Amici e lettori tutti, come abbastanza previsto la sentenza odierna della Corte Costituzionale Tedesca ha messo una grande ipoteca sul futuro dell’Europa. Lasciamo ad altri fini commentatori spiegare nei dettagli l’enunciazione dei togati tedeschi e sottolineiamo come a maggioranza assoluta (otto favorevoli su otto giudici) abbiano creato enorme problemi per i prossimi mesi.

Riepiloghiamo per sommi capi: i simpatici giudici tedeschi hanno in sintesi affermato che la legge tedesca è superiore ai trattati europei e quindi tutto quello che fa la BCE deve essere valutato secondo la loro legge. E visto che la BCE fa operazioni perlomeno discutibili secondo la Costituzione tedesca ora la BCE avrà tre mesi di tempo per spiegare quello che fa ed eventualmente modificare le sue attività secondo i dettami indicati.

Abbiamo ovviamente parecchie considerazioni al riguardo: la prima, assai scontata. è che non si capisce perché qui in Italia i trattati europei hanno un valore superiore rispetto alle nostre leggi mentre in Germania i trattati europei dovrebbero avere un valore inferiore. E già questo sarebbe abbastanza negativo di per sé.

La seconda considerazione è ancora più profonda: il vero valore della BCE è la sua più o meno supposta indipendenza di giudizio nel sue operazioni che devono essere tese a stabilizzare l’economia dell’Eurozona. Se uno stato ha la possibilità di sindacarle in maniera unilaterale.. beh, voi capirete che questo significa sfaldare l’Eurozona.

Ieri confidavamo però nella capacità della sig.ra Merkel di aggiustare la sentenza. Sicuramente non l’ha fatto, ma adesso ha tre mesi per convincere i giudici tedeschi che quello che fa la BCE va bene. Chissà perché sospettiamo caldamente che la Cul.na Inchia..bile approfitterà di questo periodo per imporre quella patrimoniale in Italia che è oramai dal 2011 il sogno proibito dei tedeschi… e così la BCE non avrà più bisogno di operazioni azzardate per sostenere il nostro debito pubblico e la Merkel potrà dire ai suoi elettori che è tutto a posto.

E’ un gioco a chi calcia più in avanti possibile il barattolo insomma.. e chi lo calcia per ultimo vince. In questo momento è in grande vantaggio la Germania ma non escludiamo colpi di coda italici, seppur difficili. Anche perchè, sempre guardacaso, i prossimi tre mesi saranno particolarmente duri per l’economia italiana e quindi per la fine di luglio avremo disperata necessità di avere cassa disponibile in qualsiasi modo per sostenere decine di migliaia di aziende che per quella data saranno agonizzanti, in particolare quelle del settore turistico che saranno enormemente colpite da questo blocco generalizzato degli spostamenti.

Il tutto, sempre tra parentesi, mentre il virus oggi ha fatto ben più morti di ieri e il numero degli ospedalizzati scende ma non certo in maniera drammatica come si potrebbe e dovrebbe sperare. Un altro paio di giorni come oggi e tocca richiudere tutto la prossima settimana e addio economia italiana, a meno che non si prenda la decisione politica di convivere con 200 morti per coronavirus al giorno. Non credo che né noi ne voi lettori sareste entusiasti della cosa.

Cosa altro aggiungere per oggi, cari lettori? Non molto, sicuramente nelle segrete stanze dell’Europa si stanno cercando modi per non farla distruggere e mantenerla viva ma ogni giorno è sempre più difficile e presto si dovrà cercare una soluzione comune. Può la BCE permettersi di stampare tre triliardi di Euro e prestarli direttamente agli Stati membri come sta facendo la Federal Reserve per gli Stati Uniti d’America? Secondo la Corte Costituzionale Tedesca no e questo ovviamente ci pone in una situazione critica.

In ogni caso per oggi abbiamo molto poco da segnalare.. il nostro solito smart working, la visione in serata del bellissimo film “Sicario” di Denis Villeneuve (l’avevamo già visto ma è un film che si rivede con grande piacere).. e nulla più.

Stasera concludiamo il nostro editoriale con un luogo non sempre conosciuto, il punto più a ovest del continente europeo che non è (come anche noi pensavamo) nel Nord della Francia ma è nel sud del Portogallo e più precisamente a Colares, una piccola frazione di Sintra, nota località turistica. Ecco a voi quindi la foto di Cabo de Roca, una delle tante meraviglie d’Europa. Per oggi è tutto, come sempre tenete duro e a domani.

1 commento su “Giorno cinquantanove – Tre mesi per il futuro dell’Europa”

I commenti sono chiusi.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: