Giorno Cinquantacinque – Giorni a Pechino e anche allora i cinesi erano il nemico

Oggi cari amici per il nostro titolo ci siamo ispirati al filone hollywoodiano del 1963 intitolato “55 giorni a Pechino”, ispirato ai fatti realmente accaduti tra il 1898 e il 1900 nelle ambasciate straniere messe sotto assedio dai rivoluzionari cinesi. Questo giusto per far presente che la guerra tra superpotenze non è esattamente una novità di questi anni. Sono cambiati solo i mezzi e i tempi, non le motivazioni geopolitiche.

Abbiamo appena finito di vedere il concertone del Primo Maggio in televisione e vogliamo dire che, se possibile, spogliato della retorica di piazza, è stato anche meglio del solito. Più attenzione alla musica e in alcuni casi ai messaggi. Certo alcune performance non sono state il massimo ma quello che conta è lo spirito e questo è stato sempre molto positivo. Chissà se veramente l’anno prossimo si riuscirà a riprendere la tradizione di riportare il mega concerto nelle piazze (già vediamo la retorica tornare 🙂

Cosa altro raccontare di una giornata storicamente dedicata alla memoria? Di Battista che si rende conto del pericolo rappresentato da Renzi e che cerca di svegliare i suoi ex compagni? Belle parole ma l’impressione è che i buoi siano già ampiamente scappati dalla stalla e che non si sarà alcun modo di farli rientrare. Conte ha i giorni contati (suona anche bene 🙂 e le decisioni sono già state prese. Tocca persino dare un’altra volta ragione a Salvini che oggi ha dichiarato (citiamo le parole esatte) “Non dureranno tantissimo”.

“Di’ giuro!”… come diceva Paolo Rossi tanti anni fa 😀 E francamente non crediamo che la task force governativa riuscirà a mantenere in piedi l’emergenza ancora a lungo, anche se, vogliamo ancora una volta sottolinearlo, il numero dei morti è ancora troppo alto. Però a questo punto la narrativa si è spostata verso una nuova dimensione che è quella della riapertura e ci vorrebbe una esplosione dei contagi per farla ritornare indietro. Troppi gli interessi che attengono alla riapertura delle attività commerciali, anche se francamente ci domandiamo come tante delle proposte che svolazzano tra i giornali in questi giorni possano essere effettivamente attuate.

Una per tutte quella dei pannelli di plexiglas in spiaggia, delle separazioni, dei contingentementi.. amici lettori, credete veramente che una cosa del genere possa funzionare?? Noi no, anche se saremmo lieti di essere smentiti. Non parliamo poi dei ristoranti con un terzo dei coperti.. come faranno? Oddio, magari trasferiranno il problema a chi gli affitta lo stabile e lo pagheranno un terzo… capite bene che ad un certo punto la catena del valore si bloccherà e renderà impossibile l’attività dal punto di vista economico.

Proseguiamo nel nostro pessimismo ma osserviamo con fiducia gli eventi. Lunedì sarà un banco di prova importante e noi prevediamo di essere qui pronti per commentare quello che accadrà. Nel frattempo, ebbene sì, anche se era il Primo Maggio abbiamo proseguito del nostro solito smart working e poi appunto in serata abbiamo guardato il concerto in TV, con una piccola trasgressione di cinquanta minuti per guardare però The Blacklist con il sempre straordinario James Spader e un grande colpo di scena che promette bene per le prossime puntate e anche per almeno un’altra stagione o due. Chissà! L’arco narrativo ci appare purtroppo indirizzato verso la conclusione e sarà un vero peccato quando accadrà.

L’immagine del nostro editoriale di stasera è dedicata ad Ambra Angiolini che ha condotto con magistrale bravura la serata televisiva odierna. Per chi come noi se la ricorda dai tempi della ventriloqua di Non è la Rai.. beh, chi l’avrebbe mai detto. Chiediamo umilmente perdono. Gianni Boncompagni sapeva scegliere le persone (in tutti i sensi). Cari amici, ci aspettano giorni interessanti, come sempre tenete duro e a domani.

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