In questa Italia oramai sull’orlo di una crisi di nervi abbiamo una conduttrice del telegiornale che va in diretta praticamente piangendo e il Capo della Protezione Civile a cui vengono attribuite queste parole: “I numeri sono altri. L’epidemia va più veloce della nostra burocrazia”.
Ma chi ha permesso che questo accadesse? Va bene la mediocrità imperante ma dove è andato a finire il basilare concetto che chi va in televisione e deve trasmettere dei messaggi “ufficiali” non puo’ essere meno che impeccabile e in perfetto controllo di ogni sillaba che dice? Ma nessuno controlla niente in questa follia collettiva che oramai ci pervade? Dove sono i capo struttura? I direttori di produzione? Gli uffici stampa? Al mare????
E non parliamo del Presidente del Consiglio che si affida a Facebook per le sue dirette. E Rai Uno a cosa serve? A trasmettere Sanremo?
Cosa pensano gli strateghi della comunicazione di Conte? Di creare un consenso personale per poter un domani essere lo sfidante di Salvini alle prossime elezioni politiche? Scusate ma ci scompisciamo dal ridere al solo pensiero. La evidente verità è che tutta la classe politica ha fatto un passo indietro e lasciato tutto il palcoscenico a Conte per poterlo scaricare tutti assieme alla fine dell’emergenza, dandogli anche, sia ben chiaro, colpe non sue.
E lo ripetiamo apertamente: in confronto a certe figure da baraccone europee il nostro premier Conte è stato anche bravo e quando va in TV sa sempre bene quello che fa. Ma questo non lo salverà dall’essere fatto (metaforicamente, s’intende) a pezzi alla fine di questa emergenza.
Francamente ci preoccupa pure l’emergere di uno strisciante partito di destra molto aggressivo. C’è, si percepisce nei comportamenti, nelle dichiarazioni, nelle delazioni… una grande rabbia strisciante che aspetta solo di essere scatenata. E speriamo solo che non ci sia una qualche scintilla in grado di innescarla. Confido che le attuali forze politiche siano in grado di disinnescare questa mina vagante a emergenza conclusa (si’, lo so, andrà a finire che dovremo contare su Salvini per disinnescare certe derive autoritarie… non diciamo altro che è meglio).
Altra cosa che secondo noi non sta funzionando: ci rendiamo conto vero che teoricamente tutti i lockdown di vario tipo e genere dovrebbero finire il 3 Aprile? Spero che nessuno di chi stia leggendo ci creda! Cosa aspetta il nostro Presidente del Consiglio ad andare su Rai Uno ed annunciare che almeno fino a fine maggio rimarremo come oggi? Se poi andasse tutto bene e per una serie di circostanze favorevoli si potesse ritornare ad una specie di seminormalità il 15 maggio, allora sarebbe un gran bell’annuncio da fare.
Qui, caro Presidente del Consiglio e relativo staff, ci vuole molta più chiarezza. Tanto la Sua storia politica è finita in ogni caso, quindi tanto vale fare le cose senza tatticismi ed essere ricordati almeno per quello in maniera positiva.
Perdonate lo sfogo ma l’incompetenza non ha diritto di cittadinanza quando sono in gioco le vite umane. Bisogna che ce ne rendiamo tutti conto.
Per il resto: breve riassunto della giornata. Un sacco di smart working, spettacolarissima puntata di The Walking Dead (se abbiamo ben capito anche l’ultima del personaggio di Michonne, che auspicabilmente riapparirà nel film che dovrebbero girare, chissà quando vista la situazione), bella puntata di Homeland, bellissima puntata di Westworld.
La nostra usualmente sobria immagine di chiusura per oggi è quindi dedicata al personaggio di Michonne. Ovviamente non commentiamo su come useremmo la scimitarra 🙂 Come sempre, tenete duro!

1 commento su “Giorno Sedici – La confusione regna sovrana”
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